martedì 6 dicembre 2011

PER GLI ARRESTATI DEL 15 OTTOBRE

LA SOLIDARIETA' E' UN ARMA E NON LO DIMENTICHIAMO.
DA QUALCHE TEMPO E' NATO IL BLOG "LIBERATUTTO" CHE RACCOGLIE IDEE ED INIZIATIVE DI SOSTEGNO PER GLI/LE ARRESTATI/E DEL 15 OTTOBRE.
https://liberatutto.noblogs.org/

VERITA' E GIUSTIZIA PER CRISTIAN DE CUPIS

CRISTIAN

Il caso di Cristian De Cupis è ancora mistero. La morte del giovane romano, avvenuta a tre giorni dall’arresto somiglia per molti versi a quella di Stefano Cucchi. Il 36enne di Ostiense, è morto negli scorsi giorni al presidio ospedaliero legato al carcere di Viterbo, dopo essere stato picchiato dagli agenti alla stazione Termini di Roma . Il Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, chiede verità e giustizia e, in un’intervista rilasciata al quotidiano Roma Capitale News parla delle indagini per il reato di omicidio colposo.
“Si indaga per omicidio colposo contro ignoti - ha spiegato il garante a Roma Capitale News - Sarà molto utile, a questo punto, approfondire proprio l’autopsia. Confidiamo comunque nel lavoro scrupoloso della magistratura viterbese che sta gestendo il caso. Anche noi stiamo cercando di far luce sui fatti e sulle procedure. Tuttavia finora non siamo riusciti ancora ad avere il referto dell’spedale Santo Spirito e nemmeno quello di Viterbo. Sul corpo del detenuto è stata fatta un’autopsia ma purtroppo non c’era il consulente di parte, della vittima. Quindi occorrerà sanare questa procedura. Il presunto pestaggio sul ragazzo sarebbe da attribuire agli agenti della polizia di stato che lo hanno arrestato a Roma e poi trattenuto un giorno in caserma”.
Tante le cose che non tornano in questa storia che a molti ricorda il Caso Cucchi. Nemmeno Marroni smentisce che vi siano analogie: “Non è come il caso Cucchi, non è un caso Cucchi ma ci somiglia molto. La differenza sostanziale è che Cucchi fu malmenato nelle celle mentre Cristian è stato picchiato alla Stazione Termini davanti a tutti, quindi è più facile da provare. Tuttavia per riuscire ad avere verità e giustizia occorre non perdere tempo. Si deve procedere rapidamente”.

Seguiremo con attenzione questo caso e sosterremo questa battaglia di giustizia al fianco della  famiglia di Cristian e di tutti coloro che non accettano più la maledetta impunità delle divise.
BASTA OMICIDI DI STATO!
-ASSEMBLEA CONTRO LA REPRESSIONE-ROMA

presentazione piccolo manuale di autodifesa legale



aperitivo benefit & presentazione del piccolo manuale di autodifesa legale autoprodotto dal P-carc.
A seguire incontro-riunione assemblea contro la repressione.
7 DICEMBRE ORE 19@ REBEL STORE, VIA DEI VOLSCI 41, ROMA

martedì 18 ottobre 2011

SUI FATTI DEL 15 OTTOBRE: LIBER@ TUTT@


diffondere, diffondere, diffondere !!!



Comunicato dell'Assemblea contro la Repressione sui fatti del 15 Ottobre 2011

18/10/2011


LA LOTTA E' RESISTENZA, 
LA LIBERTA' NON HA PREZZO!
In questi giorni di confusione politica e mediatica, in seguito alla giornata di lotta del 15 ottobre, dove la rabbia e l'indignazione si sono espresse realmente ed in maniera determinata, ci stringiamo intorno alle compagne ed ai compagni arrestati ed a tutti coloro che hanno subito fermi e perquisizioni.
Non è tempo di cadere nelle trappole dei media che vorrebbero a tutti i costi dividerci fra buoni e cattivi, fra pacifisti e teppisti, mentre una massa critica inizia a prendere coscienza e ad incanalare verso il conflitto diffuso un processo rivoluzionario che è in atto fra gli strati di popolazione sfruttati.
Il 15 Ottobre doveva essere una giornata di lotta e lo è stata nonostante in molti vorrebbero sminuire la situazione come se si trattasse di avvenimenti isolati di una minoranza. La realtà è che migliaia e migliaia di giovani hanno espresso in maniera radicale quella rabbia sociale repressa da un Sistema ingiusto e criminale, la realtà è che anche questa volta , come il 14 Dicembre dello scorso anno, la resistenza alle cariche indiscrimate della sbirraglia è stata forte e di massa.
Ecco perchè ci dissociamo da tutti quei moralisti che si sono dimenticati delle violenze,degli abusi e delle ingiustizie che quotidianamente accompagnano l'operato delle FdO, accusando di teppismo e violenza le generazioni di ribelli e rivoluzionari che combattono questo Sistema.
Al contempo ci dissociamo ed invitiamo ad isolare quanti vanno accodandosi alla criminalizzazione dell'indignazione e della rabbia che il 15 Ottobre ha trovato sfogo ed espressione andando fuori dai recinti della legalità e delle compatibilità con l'esistente. Quelle banche, quelle agenzie interinali, quei blindati, quegli idranti cui migliaia di persone, lavoratori, precari, studenti, immigrati si sono contrapposti con coraggio, determinazione e rabbia sono i simboli della vera violenza che domina oggi il nostro paese. La violenza di chi uccide per profitto 4 lavoratori ogni giorno, la violenza di chi per profitto condanna milioni di persone ad un futuro di precarietà e insicurezza sociale, la violenza di chi distrugge l'ambiente e i territori per moltiplicare i profitti di pochi straricchi, la violenza di chi per i propri profitti chiude ospedali e servizi pubblici per finanziare i bombardieri che oggi in Libia ieri altrove e domani altrove ancora terrorizzano genti inermi.
Sabato 15 Ottobre migliaia e migliaia di persone hanno scelto questa giornata per ripagare la violenza dell'oppressore con la sua stessa moneta: sarà illegale ma è legittimo!

La rivoluzione è un fuoco che scalda i nostri cuori e raggela quello dei benpensanti.


In questo quadro della situazione inorridiamo a sentir parlare di "compagni" che hanno assicurato alla giustizia dei fantomatici violenti e ribadiamo con forza che nessuno mai potrà imprigionare l'impeto della tempesta. Quando c'é un ordine sociale ingiusto, il disordine é un primo passo per creare un ordine sociale giusto.

RESPINGIAMO LA CRIMINALIZZAZIONE E LA CAMPAGNA REPRESSIVA!
RESPINGIAMO LE LEGGI SPECIALI!
ORGANIZZIAMO LA SOLIDARIETA' AI TUTTI I COMPAGNI FERMATI, ARRESTATI E PERQUISITI PER I FATTI DEL 15 OTTOBRE!
LIBERTA' PER TUTT*

Per contatti: assemblea.norepressione@gmail.com




martedì 14 giugno 2011

Mozione a sostegno della Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero approvata all’Assemblea contro la repressione del 9 Giugno


Mozione a sostegno della Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero approvata all’Assemblea contro la repressione del 9 Giugno

L’assemblea contro la repressione tenutasi il 9 Giugno presso lo spazio sociale "26" di Via dei Volsci, in occasione della prossima ricorrenza il 19 Giugno della Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero, esprime il proprio vivo e solidale sostegno verso tutti i rivoluzionari prigionieri nelle carceri italiane e del resto del mondo.
Il 19 Giugno del 1986 nelle carceri peruviane di El Fronton, El Callao e Lurigancho più di 300 rivoluzionari prigionieri appartenenti al movimento rivoluzionario peruviano vennero massacrati dai militari al soldo dell’allora governo del "socialdemocratico"Alan Garcia. Da allora il 19 Giugno rappresenta la data della memoria, della solidarietà e del sostegno verso tutti i compagni caduti "nelle mani del nemico" e verso tutti quanti ancora oggi resistono nelle prigioni di tutto il mondo.
Esprimiamo la nostra viva vicinanza verso ciascuno dei rivoluzionari prigionieri ostaggio dello Stato Italiano e costretti a subire condizioni di detenzione disumane come quelle imposte dall’isolamento carcerario nelle sue varianti (41bis, AS, EIV ecc.. ). La resistenza e la tenuta dei compagni prigionieri rafforza le lotte sociali, rafforza la lotta che noi tutti conduciamo per costruire un altro paese e un altro mondo possibile e necessario.
Oggi nel nostro paese la repressione contro i movimenti sociali e le soggettività rivoluzionarie si combina con l’uso spregiudicato e via via più esteso che lo Stato fa del reato associativo. Come ad esempio l’uso che viene fatto dell’articolo 270, ereditato dal codice penale fascista e tutt’oggi usato nelle sue varianti come supporto legale per montature giudiziarie e fantasiosi teoremi contro comunisti, anarchici, antimperialisti, rivoluzionari e anche lotte sociali in genere. Esprimiamo la nostra solidarietà verso i compagni anarchici colpiti dalla repressione nell’ambito del teorema contro i compagni del Fuoriluogo di Bologna, verso i giovani fiorentini del collettivo "400 colpi" e gli arrestati del 13/06, verso i compagni della carovana del (nuovo)PCI nuovamente sotto processo per 270bis, verso i compagni colpiti nell’ambito della famosa e fumosa inchiesta contro la Rete Sud Ribelle, verso tutti quei compagni repressi e incarcerati nell’ambito delle recenti montature giudiziarie sulle "nuove BR", verso il movimento indipendentista sardo duramente sotto attacco da un paio d’anni a questa parte con inchiesta mirate quanto fantasiose.
Ricordiamo, con affetto per la sua figura e rabbia per i suoi carcerieri, il compagno Luigi Fallico ucciso nel carcere viterbese di Mammagialla da due anni di carcerazione preventiva e dalla negazione delle minime cure mediche. Luigi era un compagno di provata fede rivoluzionaria che assieme ad altri ha pagato il prezzo di un assurda montatura giudiziaria finalizzata proprio a stroncarne l' identità politica.
Luigi è una vittima del sistema repressivo e carcerario italiano che quotidianamente contribuisce all'annientamento non solo dei rivoluzionari ma anche delle migliaia e migliaia di proletari detenuti.
Anche per dare un segnale di lotta e mobilitazione contro questo stato di cose invitiamo tutti a sostenere e partecipare alla manifestazione contro il 41 bis e in solidarietà con i rivoluzionari prigionieri nelle carceri italiane che si terrà sabato18 Giugno a L'Aquila.
 
Assemblea contro la repressione
Roma 9 Giugno
 
 
 
 
 

mercoledì 25 maggio 2011

ASSEMBLEA CONTRO LA REPRESSIONE: 1° incontro 9 giugno

1° INCONTRO: REPRESSIONE E MILITANZA POLITICA: reati associativi, montature giudiziarie, operazioni “antiterrorismo” ecc. la caccia alle streghe continua. Discuteremo mettendo a confronto compagni e organizzazioni diverse dell’arsenale repressivo messo in funzione dallo Stato italiano contro comunisti, anarchici, antimperialisti, rivoluzionari e chiunque si proponga l’organizzazione della lotta per un altro mondo possibile e necessario. 
INTERVENGONO:

ITALO DI SABATO: osservatorio sulla repressione
GERALDINA COLOTTI: Il Manifesto
MASSIMO AMORE: Associaz.Solidarietà Proletaria
ROBERTO GARGAMELLI: Anarchico,imputato nella strage di Piazza Fontana
MARCO SANTOPADRE: Radio città Aperta
CON LA PARTECIPAZIONE DELLE COMPAGNE E DEI COMPAGNI

A SEGUIRE CENA SOCIALE BENEFIT X LE SPESE LEGALI
DJ SET CONTRO OGNI REPRESSIONE
IN FUNZIONE: PUB E INFOSHOP DI SOSTEGNO X LE SPESE LEGALI





GIOVEDI 9 GIUGNO DALLE 18.00


SPAZIO SOCIALE "26",via dei Volsci 26


San Lorenzo, Roma




domenica 22 maggio 2011

Scrivici e Partecipa

Ogni settimana l'assemblea si incontra per programmare gli incontri:partecipa anche tu!
PER OGNI INFORMAZIONE SRIVICI A :assemblea.norepressione@gmail.com

venerdì 20 maggio 2011

l'assemblea condivisa e partecipata


L'ASSEMBLEA CONTRO LA REPRESSIONE
è una rete trasversale fra compagne e compagni di varie realtà, singolarità e collettività rivoluzionarie, che ha redatto e programmato una serie di assemblee incentrate sul tema della Repressione.
Di Volta in volta, verranno organizzate trasversalmente le assemblee con il contributo di tutti coloro che condividono la costruzione di un fronte comune contro gli attacchi ingiustificati ai danni di chi lotta per  un mondo migliore.
Gli incontri saranno itineranti, fra spazi sociali e "luoghi simbolici" della repressione, per evitare di etichettare il percorso e dare la possibilità a tutte e tutti di partecipare attivamente al percorso.

Sostieni e partecipa!
per info: assemblea.norepressione@gmail.com

IL PROGETTO DELL'ASSEMBLEA CONTRO LA REPRESSIONE

L'ASSEMBLEA CONTRO LA REPRESSIONE PROPONE UN CICLO DI INCONTRI PER UN PERCORSO CONDIVISO E PARTECIPATO DI SENSIBILIZZAZIONE E LOTTA ALLA REPRESSIONE.

TEMATICHE UFFICIALI CHE VERRANNO DIBATTUTE NELLE VARIE ASSEMBLEE:


Repressione e militanza politica: reati associativi, montature giudiziarie,  operazioni “antiterrorismo” ecc. la caccia alle streghe continue. Discuteremo mettendo a confronto compagni e organizzazioni diverse dell’arsenale repressivo messo in funzione dallo Stato italiano contro comunisti, anarchici, antimperialisti, rivoluzionari e chiunque si proponga l’organizzazione della lotta per un altro mondo possibile e necessario



Repressione negli stadi: d.a.s.p.o , tessera del tifoso, avvisi orali, criminalizzazione del movimento ultras; gli stadi sono un laboratorio dove sperimentare strategie di repressione e controllo sociale da estendere al resto della società. Con una serie di contributi diretti da parte di chi nelle curve ci è cresciuto e ci vive ancora, discuteremo del famoso d.a.s.p.o , degli avvisi orali fino ad arrivare alla tessera del tifoso e a tutto quello che ha comportato per il mondo del tifo organizzato


Repressione contro i movimenti dei lavoratori e degli studenti: dalle fabbriche ai call center, dalle scuole alle università: chiediamo diritti ci danno polizia. L’unità tra lavoratori e studenti nella lotta per non pagare il prezzo della crisi dei padroni ha generato la stagione di lotte e mobilitazioni che ci lasciamo alle spalle (dai NO di Mirafiori e Pomigliano, al 16 Ottobre passando per la grande giornata del 14 Dicembre). In questa assemblea metteremo a confronto diverse esperienze di lotte per i diritti dei lavoratori e degli studenti e resistenza alla repressione


Repressione contro i movimenti di lotta per la casa, l’ambiente e i servizi: casa, servizi pubblici, ambiente salubre; chiediamo diritti ci danno polizia. Roma è storicamente il centro nazionale dei movimenti di lotta per la casa ma anche di importanti mobilitazioni per il diritto a vivere in un ambiente sano ecc. In questa assemblea metteremo a confronto esperienza di lotta e resistenza alla repressione in questi ambiti


Repressione e Resistenza al controllo sociale: accanto e parallelamente alla repressione di chi si fa promotore della lotta per una vita dignitosa la quotidianità delle relazioni sociali in cui siamo immersi si fonda su un intricato sistema di controllo sociale che sempre più spesso diventa anche strumento di business. Quartieri ghetto e degrado ambientale, guerra tra poveri e degrado socio-culturale, intossicazione farmaceutica e intossicazione mediatica, taglieggiamento amministrativo e militarizzazione delle strade; in quest’assemblea mettendo a confronto compagni di diverse provenienze discuteremo dei mille tentacoli del controllo sociale


Repressione e mass media:La “società dello spettacolo” , di cui i mass media sono  l’espressione dominante , è responsabile della perdita da parte del singolo, di ogni tipo di individualità, personalità e creatività. Essa rappresenta il dominio attraverso l’economia e la speattacolarizzazione-mercificazione di ogni aspetto della vita quotidiana.
 Il controllo sociale passa attraverso i processi di manipolazione messi in atto dai media di Regime anche in una fantomatica “democrazia”. La repressione cammina di pari passo con le tecnologie e le strategie comunicative volte al mantenimento dell’egemonia da parte delle classi sociali dominanti. Svelare i meccanismi nascosti o quanto meno sconosciuti che stanno alla base dei mass media, vuol dire rivendicare realmente libertà di espressione e pluralismo comunicativo. L'unica risposta concreta come alternativa all'approccio autoritario e liberticida dei media sono le esperienze di controinformazione . Anche in questo caso, la repressione dello Stato colpisce continuamente le radio ed i giornali indipendenti restringendo sempre di piu' gli spazi "alternativi"di libertà ed agibilità politica. In questa assemblea cercheremo di addentrarci nelle dinamiche manipolative dei media che causano allarmismo ed ansia sociale per giustificare poi leggi speciali ed approcci repressivi totalitari ma anche nel mondo sommerso della controinformazione, dando spazio e rilevanza alle esperienze di partecipazione diretta e informazione libera portate avanti con passione e creatività dalle realtà antagoniste.

Repressione e resistenza agli apparati extra-legali: polizie parallele, squadristi del terzo millennio e malavita ecc. il braccio illegale delle istituzioni repressive del nostro paese. Mettiamo a confronto esperienze di lotta e resistenza al “braccio sporco” della legge che non è sempre e solo quello ufficialmente riconosciuto.

Repressione e proibizionismo: il proibizionismo e le sue vittime; partendo dal tema del proibizionismo dedicheremo ampio spazio alle assurde vicende che hanno portato alla morte di Cucchi, Aldrovandi e di altri innocenti uccisi dalle forze dell’ordine in quanto consumatori di sostanze. Parleremo degli scopi con cui lo Stato usa e promuove la diffusione delle sostanze e di come investa forze per abolire le politiche di riduzione del danno (chiudendo SERT, coop.sociali ecc.). Metteremo a confronto diverse esperienze di lotta al proibizionismo e alle sue vittime


Repressione e migrazioni: razzismo di Stato, sfruttamento, persecuzioni e lager del terzo millennio, i CIE per l’appunto: è la linea terroristica dell’ “accoglienza” che lo Stato italiano riserva alla moltitudine di diseredati che migrano dai propri paesi in fuga da fame, miseria e guerra. Dalla rivolta di Rosarno alle fughe dai CIE alle grandi mobilitazione di massa i migranti hanno alzato la testa. Mettiamo a confronto esperienze di resistenza in questo ambito


Repressione e discriminazione sessuale: sessismo, maschilismo, discriminazione culturale e sociale ai danni di gay e lesbo. La società del controllo non accetta le diversità e facendo il gioco del potere costituito, guida la morale comune verso una società chiusa e ostile alle diversità sessuali. Repressione culturale condizionata anche dalle manovre della Chiesa Cattolica e del Vaticano che poi si combaciano con le leggi autoritarie e discriminanti dello Stato Italiano.


Repressione e Carcere: le carceri sono un contenitore sovraffollato in cui lo Stato italiano tenta di rinchiudere le contraddizioni del suo sistema. Seppelliti vivi vi troviamo proletari e sottoproletari che ricorrono all’extra-legalità per procacciarsi un reddito o che non trovano altra possibilità di costruirsi un futuro dignitoso che non sia l’affiliazione alle organizzazioni malavitose. Ma nelle carceri italiane troviamo ancora tanti combattenti rivoluzionari (degli anni ’70 ma anche dei giorni nostri) seppelliti vivi dallo Stato e troppo spesso dimenticati dal cosiddetto “movimento”. In quest’assemblea metteremo a confronto odierne esperienze di resistenza nelle carceri al carcere e ai suoi regimi detentivi vessatori. Inoltre proveremo anche a spiegare come una società veramente libera non abbia bisogno di barriere, di celle e di galere, chiudendo per l’appunto il discorso con una reale proposizione di nuove forme di vita sociale, per costruire una società senza oppressi e oppressori

PER INFO E CONTATTI: assemblea.norepressione@gmail.com